La via Francigena del Sud da Fondi a Sessa Aurunca

Categoria
Indovina chi viene
Date
Gio 18 Gen 2024 10:28 - Dom 21 Gen 2024 10:28
Un cammino che sarebbe bello concludere per collegare il centro e il sud Italia ma soprattutto per “conoscere” l’Italia. Sapete già che i cammini includono tutto, sentieri che attraversano aree naturali di pregevole bellezza come aree industriali tristi e dismesse, periferie degradate e splendidi basolati romani recuperati all’incuria. Perché avventurarsi su un percorso che a volte delude? Perché ci consente di sbirciare nelle case della gente e nei loro giardini ed immaginare chi sono e come vivono; perché ci sono troppe bellezze naturali e ricchezze monumentali piccole e nascoste in ogni dove e in questo l’Italia è insuperabile. Con queste ultime tappe laziali entreremo in Campania e lì ci fermeremo. Le aree archeologiche che troveremo cercheremo di visitarle, così come abbiamo sempre fatto. Un cammino fuori stagione e fuori dai canoni.
Quattro giorni in viaggio, zaino trasportato o in spalla, dormiremo più che altro in B&B. Tappe facili, la lunghezza della terza tappa che è totalmente in piano serve a ridurre quella dell’ultimo giorno per consentirci di prendere il treno in tempi utili.
Luoghi di interesse attraversati:
Fondi
Via Appia Antica
Itri
Gaeta
Formia
Minturno
Ponte Real Ferdinando
Castelforte
Sessa Aurunca
Quattro giorni in viaggio, zaino trasportato o in spalla, dormiremo più che altro in B&B. Tappe facili, la lunghezza della terza tappa che è totalmente in piano serve a ridurre quella dell’ultimo giorno per consentirci di prendere il treno in tempi utili.
Luoghi di interesse attraversati:
Fondi
Via Appia Antica
Itri
Gaeta
Formia
Minturno
Ponte Real Ferdinando
Castelforte
Sessa Aurunca
18 gennaio: da Fondi a Itri (15km, 300m+ e 134m-) tappa facile, 35% sterrato e 65%asfalto
Ci troveremo intorno alle 12.00 alla stazione di Fondi e da qui o prenderemo un bus per arrivare in centro a Fondi o partiremo direttamente a piedi per raggiungere Itri. Una tappa breve e piacevole che si svolge tra i verdi rilievi dei Monti Aurunci. A metà percorso troveremo la gola di Sant’Andrea, uno dei tratti più belli del percorso che custodisce un tratto di basolato perfettamente conservato dell’antica Via Appia. Nei pressi si trova un Fortino che ha avuto un’importanza fondamentale durante il regno borbonico, in quanto posizionato proprio lungo il confine con lo Stato pontificio. Nell’area si svolsero diverse battaglie, una delle più celebri riguarda lo scontro nel 1799, quando Fra Diavolo impedì la penetrazione delle truppe napoleoniche nel Napoletano.
Da qui una lenta e progressiva salita su contrade campestri ci porta al sentiero che poi scende nel bosco fino alle porte di Itri di cui visiteremo il caratteristico castello, la chiesa normanna di San Michele Arcangelo, tempo permettendo anche il museo del Brigantaggio. Vi nacque nel 1771 fra' Diavolo (Michele Pezza), che fu prima fuorilegge e successivamente colonnello dell'esercito borbonico di Ferdinando IV che contrastava l'occupazione dei Francesi che lo presero e impiccarono a Napoli nel 1806.
Ci troveremo intorno alle 12.00 alla stazione di Fondi e da qui o prenderemo un bus per arrivare in centro a Fondi o partiremo direttamente a piedi per raggiungere Itri. Una tappa breve e piacevole che si svolge tra i verdi rilievi dei Monti Aurunci. A metà percorso troveremo la gola di Sant’Andrea, uno dei tratti più belli del percorso che custodisce un tratto di basolato perfettamente conservato dell’antica Via Appia. Nei pressi si trova un Fortino che ha avuto un’importanza fondamentale durante il regno borbonico, in quanto posizionato proprio lungo il confine con lo Stato pontificio. Nell’area si svolsero diverse battaglie, una delle più celebri riguarda lo scontro nel 1799, quando Fra Diavolo impedì la penetrazione delle truppe napoleoniche nel Napoletano.
Da qui una lenta e progressiva salita su contrade campestri ci porta al sentiero che poi scende nel bosco fino alle porte di Itri di cui visiteremo il caratteristico castello, la chiesa normanna di San Michele Arcangelo, tempo permettendo anche il museo del Brigantaggio. Vi nacque nel 1771 fra' Diavolo (Michele Pezza), che fu prima fuorilegge e successivamente colonnello dell'esercito borbonico di Ferdinando IV che contrastava l'occupazione dei Francesi che lo presero e impiccarono a Napoli nel 1806.
19 gennaio: da Itri a Gaeta a Formia (21 km 332m+ e 483m-) fondo 100%asfalto
In questa tappa si ritorna a vedere il mare e a camminare lungo esso. Dagli Aurunci ci spostiamo verso il parco regionale riviera di Ulisse. Unico inconveniente della giornata è l’asfalto, si tratta comunque di strade secondarie e poco trafficate. In questa giornata avremo modo di visitare Gaeta, luogo mitico per Virgilio e Dante Alighieri, meta di villeggiatura di imperatori, senatori e consoli romani. Il borgo ha subito le influenze normanno-sveve, controllato da Angioini e Aragonesi, ha un centro storico ricchissimo di monumenti e si sviluppa sullo sperone di Monte Orlando che è un parco regionale urbano. A Gaeta, antica città marinara, tutto è legato al mare: le chiese mediterranee, l’odore di salsedine tra i vicoli, il vento che muove i panni stesi al sole sui balconi.
Formia per la dolcezza del clima e la bellezza del mare fu un ambito luogo di villeggiatura degli antichi romani, che vi fecero passare la via Appia e vi edificarono ville patrizie. Della cittadina ricostruita dopo le distruzioni saracene oggi si visitano tre quartieri, il borgo Mola, antico nucleo sul mare su cui troneggia la torre angioina di Mola del XIII secolo e in cui si scorge ancora un tratto dell’acquedotto romano; il borgo Castellone sulla collina dove sorgeva l’acropoli romana, con il castello medievale dalla torre ottagonale trecentesca, e il Cisternone, la grande struttura idraulica sotterranea del I secolo a.C. che si trova nell’attuale piazza S. Erasmo. Sul tracciato della via Appia, si vede il mausoleo tomba di Cicerone, un torrione cilindrico immerso nella vegetazione e la tomba di sua figlia Tullia.
In questa tappa si ritorna a vedere il mare e a camminare lungo esso. Dagli Aurunci ci spostiamo verso il parco regionale riviera di Ulisse. Unico inconveniente della giornata è l’asfalto, si tratta comunque di strade secondarie e poco trafficate. In questa giornata avremo modo di visitare Gaeta, luogo mitico per Virgilio e Dante Alighieri, meta di villeggiatura di imperatori, senatori e consoli romani. Il borgo ha subito le influenze normanno-sveve, controllato da Angioini e Aragonesi, ha un centro storico ricchissimo di monumenti e si sviluppa sullo sperone di Monte Orlando che è un parco regionale urbano. A Gaeta, antica città marinara, tutto è legato al mare: le chiese mediterranee, l’odore di salsedine tra i vicoli, il vento che muove i panni stesi al sole sui balconi.
Formia per la dolcezza del clima e la bellezza del mare fu un ambito luogo di villeggiatura degli antichi romani, che vi fecero passare la via Appia e vi edificarono ville patrizie. Della cittadina ricostruita dopo le distruzioni saracene oggi si visitano tre quartieri, il borgo Mola, antico nucleo sul mare su cui troneggia la torre angioina di Mola del XIII secolo e in cui si scorge ancora un tratto dell’acquedotto romano; il borgo Castellone sulla collina dove sorgeva l’acropoli romana, con il castello medievale dalla torre ottagonale trecentesca, e il Cisternone, la grande struttura idraulica sotterranea del I secolo a.C. che si trova nell’attuale piazza S. Erasmo. Sul tracciato della via Appia, si vede il mausoleo tomba di Cicerone, un torrione cilindrico immerso nella vegetazione e la tomba di sua figlia Tullia.
20 gennaio: da Formia a Castelforte (28,2 km 57m+ e 67m-) fondo 100%asfalto
Ultimo tratto di Via Francigena nel Lazio prima del confine con la Campania. Il percorso è quasi totalmente a ridosso del mare; d’obbligo una sosta al porticciolo romano di Gianola, nel parco Riviera d’Ulisse. Nelle vicinanze, anche un altro sito archeologico: una torre quadrata posta su uno sperone roccioso panoramico, con vista mare. Negli ultimi due chilometri prima di Minturno e della sua area archeologica si segue il corso del fiume Garigliano che segna il confine tra le due regioni. Dell’antica città porto di Minturnae è visibile nell’area archeologica un tratto dell’antica Via Appia, il teatro romano, i resti del foro, del complesso termale, dell’acquedotto. Nelle vicinanze si trova il ponte Real Ferdinando, il primo ponte sospeso a catenaria di ferro realizzato in Italia, un ponte all’avanguardia a livello internazionale. Arriviamo a Castelforte, un suggestivo borgo medievale racchiuso in una cinta muraria che collega varie torri. Nel dedalo di viuzze si trovano varie chiese tra cui quella di San Giovanni Batttista dell’anno 1000. Qui passeremo la notte.
Ultimo tratto di Via Francigena nel Lazio prima del confine con la Campania. Il percorso è quasi totalmente a ridosso del mare; d’obbligo una sosta al porticciolo romano di Gianola, nel parco Riviera d’Ulisse. Nelle vicinanze, anche un altro sito archeologico: una torre quadrata posta su uno sperone roccioso panoramico, con vista mare. Negli ultimi due chilometri prima di Minturno e della sua area archeologica si segue il corso del fiume Garigliano che segna il confine tra le due regioni. Dell’antica città porto di Minturnae è visibile nell’area archeologica un tratto dell’antica Via Appia, il teatro romano, i resti del foro, del complesso termale, dell’acquedotto. Nelle vicinanze si trova il ponte Real Ferdinando, il primo ponte sospeso a catenaria di ferro realizzato in Italia, un ponte all’avanguardia a livello internazionale. Arriviamo a Castelforte, un suggestivo borgo medievale racchiuso in una cinta muraria che collega varie torri. Nel dedalo di viuzze si trovano varie chiese tra cui quella di San Giovanni Batttista dell’anno 1000. Qui passeremo la notte.
21 gennaio: da Castelforte a Sessa Aurunca (16 km 340m+ e 153m-) fondo 80%asfalto e 20% sterrato
Percorrendo una lunga serie di sentieri sterrati si penetra nella pianura rigogliosa di uliveti, vigneti ed alberi da frutto. L’arrivo a Sessa Aurunca avviene attraverso la bellissima macchia di bosco del Monte Ofelio, collocata su un pendio di tufo a sud-ovest del vulcano spento di Roccamonfina. In questa città ricchissima in età imperiale troviamo un imponente teatro romano e dei successivi è la catacomba di San Casto.
La cattedrale dei Santi Pietro e Paolo a è un vero gioiello architettonico, edificata tra il 1103 e il 1113, fa sfogio di uno stile romanico elegante e al suo interno si trovano sculture, bassorilievi e mosaici di epoca bizantina. Questa cattedrale per i pellegrini diretti a Gerusalemme era di grande importanza in quanto si trova su una linea retta che da Mont Saint-Michel, in Francia arriva a Gerusalemme, questa passava per Roma, Monte Sant’Angelo e Sessa Aurunca.
Percorrendo una lunga serie di sentieri sterrati si penetra nella pianura rigogliosa di uliveti, vigneti ed alberi da frutto. L’arrivo a Sessa Aurunca avviene attraverso la bellissima macchia di bosco del Monte Ofelio, collocata su un pendio di tufo a sud-ovest del vulcano spento di Roccamonfina. In questa città ricchissima in età imperiale troviamo un imponente teatro romano e dei successivi è la catacomba di San Casto.
La cattedrale dei Santi Pietro e Paolo a è un vero gioiello architettonico, edificata tra il 1103 e il 1113, fa sfogio di uno stile romanico elegante e al suo interno si trovano sculture, bassorilievi e mosaici di epoca bizantina. Questa cattedrale per i pellegrini diretti a Gerusalemme era di grande importanza in quanto si trova su una linea retta che da Mont Saint-Michel, in Francia arriva a Gerusalemme, questa passava per Roma, Monte Sant’Angelo e Sessa Aurunca.
Per info sul percorso: MARIA CONSIGLIO tel 3492303093 - mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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